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Legno antico



Elogio del legno antico

Il legno antico è carico di enfasi emotiva e valore culturale. Supera la semplice materialità, coniugando attrazione per ciò che il tempo è stato capace di aggiungere, in particolare quei codici e magisteri dell’epoca in cui è stato originariamente posto in opera. In altre parole, il legno antico è come un libro in cui sono scritte tante storie che si possono leggere senza troppa difficoltà. Preferiamo parlare di legno antico, anziché di legno vecchio, sinonimo di decadimento, privo di attualità e contrapposto a giovane, mentre antico è la manifestazione concreta della cultura e del gusto del passato, capace di innovative inferenze costruttive e creative.

Nel legno nuovo il tempo inizia a scorrere, nel legno antico il tempo si è fermato. Si può dunque sostenere che il legno antico è un nuovo materiale e come tale il suo riuso va progettato, senza tradirne il carattere sedimentato e posto in opera con intenzioni e tecnologie spesso desuete o dimenticate. Nel dettaglio costruttivo si dovranno leggere i riferimenti storici dell’impiego del legno o perlomeno nuove interpretazioni della grande tradizione della carpenteria, cristallizzata nella manualistica o ancora in opera in edifici storici. Così il passato sarà nuovamente futuro.

Prof. arch. Franco Laner

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Tav. II del Manuale d’architettura di Giovanni Branca, ed, 1757. Si notino le unioni per la sovrapposizione delle travi di tipo leonardesco e le sezioni delle travi in uso: b = 1/2h e b = 5/7h

SOSTENIBILITÀ

Il valore del legno antico risiede non solo nella sua capacità di tramandare storia e conoscenza, ma anche nella sua identità eco-sostenibile. Conservare elementi strutturali di legno provenienti da demolizioni e riproporli in opera, ripensandoli e reintroducendoli nel ciclo economico rispecchia il fulcro ideologico dell’economia circolare. Con il recupero e il riutilizzo di travi usate si risparmiano nuovi tagli d’alberi ed ulteriore energia di filiera. Inoltre, grazie a tale procedimento, il ciclo di vita del legno viene prolungato e il suo smaltimento ritardato.

Dopo numerose vite passate, il legno antico che si presenta a noi oggi racchiude in sé numerosi valori aggiuntivi. Sfruttare e valorizzare queste caratteristiche non è affatto semplice poichè non è sufficiente esibire il legno, ma è necessaria una vera e propria progettazione. Impiegare il legno antico è un’opportunità concessa a pochi e come tale richiede la capacità di assecondarne non solo le qualità materiche ma anche quelle “spirituali”, dando risalto alla sua storia e lavorazione, alle giunzioni e unioni, agli incastri e intersezioni. Un’annotazione: le fessure longitudinali nelle travi con cuore non sono patologiche, bensì fisiologiche, dovute al naturale ritiro del legno stagionato.

Ogni trave di legno antico non è solo una nuova occasione di progetto, ma anche e soprattutto una nuova possibilità per riflettere e riscoprire l’intelligenza costruttiva di chi lo ha già adoperato.

Spesso si trovano incisi sui legni antichi i “segne de ciasa”, che sono l’orgoglio firmato del fornitore del legno, oppure alcuni buchi cilindrici che ci ricordano i passaggi delle funi che legavano i tronchi delle zattere che lo fluitavano dai boschi alla laguna e rievocano tante storie legate all’abilità degli zatteri, sia nel viaggio di andata col prezioso carico – sulle zattere venivano trasportati anche altri beni, formaggio, caprini e ovini… – sia nel viaggio di ritorno, carico di insidie per chi aveva in tasca il ricavato della consegna

Una forte eredità culturale e conoscitiva del legno, arricchitasi nei secoli, ci è stata tramandata fino ad oggi e costituisce gran parte della competenza che applichiamo nel nostro lavoro. La vicinanza a Venezia infatti, dove il legno è stato protagonista millenario in tanti impieghi – navali e civili – ci ha contagiato e indotto ad un suo virtuoso uso.

La famosa “città sull’acqua” è stata costruita proprio con il legno: sorretta da pali di olmo, larice e anche rovere, conficcati con forza nel terreno. Ma il legno a Venezia non si trova solamente sott’acqua, ma è stato poi impiegato per solai, tetti ed altane a toccare il cielo.

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Esbosco con la risina, canale costruito con tronchi per la discesa fino al piano, dove un battacchio segnalava l’arrivo dei tronchi e dal tipo di suono i boscaioli individuavano la qualità del legno.

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L’esposizione di travi antiche si trova presso la nostra sede in prossimità del casello autostradale Meolo-Roncade lungo la Treviso-Mare (A4 Venezia-Trieste). L’offerta che proponiamo include travi di grande lunghezza e sezione; su ordinazione, forniamo anche derivati come ad esempio tavolame, profili con cuore e fuori cuore.